domenica 3 febbraio 2013

SERVIZIO SANITARIO E MEDICO DI BASE



SERVIZIO SANITARIO
  E MEDICO DI BASE
                   
 
Oggi ci occuperemo di un argomento di particolare importanza.
Ci occuperemo della nostra salute e di chi ha il compito di garantircela:  il medico di base, altrimenti conosciuto come il medico della mutua.
Siamo tutti d’accordo che quando manca la salute manca tutto.

Il medico di base conosciuto anche come il medico di famiglia,  è la denominazione da preferirsi, corrisponde a quel personaggio favoloso che in tempi andati era il medico condotto, un personaggio mitico che senza l’ausilio dell’attuale avanzatissima tecnologia, TAC, RNM, analisi sofisticate, faceva la diagnosi e stabiliva la terapia, avendo a disposizione un armamentario terapeutico molto limitato.
E’ rimasto proverbiale l’intuito diagnostico del grande Augusto Murri .
 Ma, attenzione, non commettiamo l’errore di rimpiangere il passato.
 Oggi i progressi della scienza hanno debellato definitivamente malattie che non molti anni addietro decimavano le popolazioni: pensiamo alla peste di manzoniana memoria, pensiamo alla tubercolosi, al vaiolo, alla sifilide, alla poliomielite. Pensiamo all’ulcera, che pure mieteva le sue vittime,  recentissimamente sconfitta grazie a potenti antiacidi , gli inibitori della pompa protonica. Pensiamo infine che  ogni volta che assumiamo un antibiotico, senza la provvidenziale scoperta di Fleming, la nostra vita sarebbe stata messa a repentaglio anche a causa di una banale infezione.
Ma pensiamo anche ai progressi della chirurgia, ai trapianti d’organo ormai di routine, alle staminali,  alla mappatura del DNA, di cui sempre più spesso si serve la polizia scientifica per incastrare autori di delitti e via discorrendo.
Quindi, niente rimpianti per il passato.

 Tutto sommato, il servizio sanitario del nostro Paese, anche in considerazione delle risorse di cui dispone, ci assiste in modo accettabile.
Tuttavia, ritengo che con un piccolo aggiustamento e senza aggravio di costi per lo Stato, anzi con assai probabili economie, si potrebbe ottenere una maggiore soddisfazione degli utenti e grossi vantaggi per la loro salute.

Allo stato attuale i medici di base si sentono frustrati e non compiutamente realizzati in quanto percepiscono la loro prestigiosa professione ridotta ad una sorta di burocratica funzione.
 Le visite sono necessariamente brevissime, la diagnosi viene delegata  ad una  miriade di specialisti, per cui la responsabilità della salute  del paziente, parcellizzata fra tante figure professionali, di fatto viene ad essere annullata e comunque spessissimo il paziente che il suo medico non può seguire per mancanza di tempo, viene scaricato all’ospedale,  con un aggravio di costi che tutti immaginano.
I pazienti dal canto loro, anch’essi sfiduciati, sono sempre più consapevoli che non dispongono di un medico ma di un burocrate , o meglio, di un professionista messo nella condizione di non potere esercitare al meglio una professione assai delicata e difficile.
 In pochi minuti, con la sala d’aspetto gremita di persone in attesa, non si può affrontare il problema sanitario del paziente, ascoltare i sintomi, fare una diagnosi e stabilire una terapia.
Oggi il medico di base si vede assegnato un numero di pazienti assolutamente ingestibile: 1.500!
Quanto del suo tempo può dedicare a ciascuno di essi? Ben poco. Infatti sempre più spesso, molti pazienti cercano altrove la panacea per i loro problemi di salute. Si rivolgono alle cosiddette medicine alternative, tipo agopuntura, all’omeopatia che ora la scienza ha bollato impietosamente come  assolutamente inefficace al pari di un placebo, ai rimedi della nonna, quando non alle fattucchiere del tipo di Vanna Marchi.
 Del resto, anche uno scienziato del calibro di Umberto Veronesi ha recentemente lanciato un allarme ben preciso contro quella sorta di cultura strisciante e subdola, antiscientifica e antimodernista, oggi pericolosamente assai in voga.
Se veramente vogliamo valorizzare la figura del medico di base e restituirgli quella fiducia che merita, il rimedio ci sarebbe.  Sono convinto che prima o poi ci si arriverà ad onta della demagogia: dimezzare il numero di pazienti a carico del medico di base, applicare un ticket da valutare bene, ad esempio di 10 euro per ogni visita, da pagare direttamente al medico.
Oggi,tutti coloro, e sono tanti, i quali vanno dal medico senza effettiva necessità, ma unicamente perchè hanno bisogno di scambiare quattro chiacchiere con qualcuno, si asterrebbero. Inoltre, tutto ciò che non ha un costo, non ha valore o vale poco.
Con questo sistema si assicurerebbe al medico un compenso soddisfacente senza oneri a carico dello Stato. Diminuirebbero i ricoveri ospedalieri. I medici ne guadagnerebbero in soddisfazione  professionale e prestigio. I pazienti a fronte di un esborso sopportabile,  finalmente usufruirebbero di un medico e non di un burocrate.
Oggi, praticamente il ticket già esiste: quando un paziente è preoccupato per un problema importante, si rivolge ad uno specialista a pagamento, e  rivolgersi una sola volta in un anno ad uno specialista a pagamento, spesso senza ottenere la ricevuta fiscale, costa più di quanto si spenderebbe per un anno di ticket.
  Quanto alle fasce sociali meno abbienti, si potrebbe studiare la elargizione di un certo numero di ticket a costo zero.
Insomma sarebbe l’uovo di Colombo. Ne guadagnerebbe lo Stato, i medici  e soprattutto la salute dei cittadini.

Cesare ZACCARIA              26 giugno 2006

Lettera aperta al prof.Mario Monti 2 aprile 2012


Lettera aperta al prof.Mario Monti
e alla compagine di governo
Prof. Monti, abbiamo accolto con sollievo la Sua discesa in campo perché non ne potevamo più del feroce scontro quotidiano tra opposizione e governo, scontro che occupava tutti i mezzi d’informazione ma anche i cittadini, distogliendoli dai gravissimi problemi del Paese, dopodiché, dato per scontato che bisognava dare un taglio ai costi insostenibili della politica e della pubblica amministrazione, se non altro per motivi etici, avevamo confidato che Ella  si sarebbe occupato di crescita e sviluppo.
L’economia si basa sulla capacità del Paese di produrre ricchezza, posti di lavoro, prima ancora di discettare su come regolamentare il pochissimo lavoro disponibile. Abbiamo dissolto tutte le aziende medie e grandi, il 95 per cento di quelle che ci rimangono, sono piccole e piccolissime, le PMI. Aziende di queste misere dimensioni non possono competere sui mercati internazionali, non hanno possibilità di fare ricerca, quindi il loro prodotto finale risulterà sempre meno competitivo perché più costoso e di minore valore intrinseco.
Come se tutto ciò non bastasse, ogni intrapresa soffre per carenze di una giustizia efficiente in mancanza della quale non si attraggono capitali e quelli disponibili fuggono, di infrastrutture stradali e informatiche ora del tutto inadeguate. Soffre per una burocrazia kafkiana, per gravami fiscali insostenibili.
La politica della piazza, delle dimostrazioni violente e vandaliche, la cultura del no a ogni tentativo di modernizzazione da parte di organizzazioni che fanno opera di sabotaggio nel nome dell’ambiente, sono tutte cose intollerabili. Con uno sciagurato referendum abbiamo detto no al nucleare e quindi i costi per l’approvvigionamento dell’energia contano diversi punti di costo sul PIL.
Il gran parlare dell’art.diciotto ha il sapore di una manovra diversiva con lo scopo, per i sindacati di dimostrare agli iscritti il proprio attivismo e per il governo di distogliere l’interesse generale dal proprio scarso attivismo.
Che senso ha parlare fino alla noia di regolamentazione di un lavoro  che scarseggia ogni giorno di più? Non sarebbe più sensato  dedicarsi alla crescita, per crearli i posti di lavoro da regolamentare?
Il timore di scontrarsi con la casta degli intoccabili, sta per partorire miniriforme della giustizia. Dopo l’istituzione del Giudice di Pace avremo il Mediatore Civile. Invece di far funzionare ciò che non funziona, creiamo nuovi carrozzoni in balia di incompetenti. Il prevedibile risultato sarà ancora di più giustizia denegata. Sicuramente continueremo a pagare penali alla Comunità Europea per le lungaggini dei processi.
L’urgente riforma delle leggi sul condominio, che se ben concepite nel senso di conferire poteri sanzionatori obbligatori agli amministratori di condominio, potrebbe sgravare significativamente il carico dei tribunali da un grande numero di cause promosse per motivi bagatellari, emulative, temerarie,  giace da tempo  nei sonnacchiosi meandri del Parlamento.
Prof.Monti, è vero, Lei ha raccolto i consensi delle lobby della finanza internazionale, ma ha drenato fino all’ultimo spicciolo di euro dalle tasche degli Italiani condannandoli alla recessione che è il contrario della crescita, alla perdita sempre più massiva di posti di lavoro. Il 2013 sarà più tragico del 2012.
Prof.Monti, siamo in periodo pasquale, ci si aspettava da Lei una resurrezione del Paese che non ci sarà.
Prof.Monti, Lei sa benissimo che sta sprecando un’occasione irripetibile per la salvezza dell’Italia e si sta preparando ad abbandonare la nave come un qualunque Schettino.
CESARE ZACCARIA                           2 aprile 2012

Politica e suicidi 6 aprile 2012


Politica e suicidi  
Mentre continua l’impressionante serie di suicidi da parte di semplici cittadini e di imprenditori a causa di gravi problemi economici senza un minimo di prospettiva di miglioramento, ma innanzi ad un futuro che si annuncia sempre più tragico, apprendiamo che è stato depositato un esposto alla Procura di Trani contro il presidente Monti per avere disposto in data tre gennaio u.s., un bonifico di tre miliardi di euro effettuato dal Ministero del Tesoro a favore di Morgan Stanley.
Apprendiamo anche che la Regione Lazio, già insediata in enormi strutture, l’una sulla via Cristoforo Colombo e l’altra più recente e dalle dimensioni più che faraoniche in via Della Pisana a Roma, ha presentato un progetto per la costruzione di un altro edificio per un costo preventivato di soli otto miliardi di euro iva esclusa!
Tutte queste strutture, ospitano o ospiteranno orde di impiegati pagati profumatamente occupati ad annoiarsi per non avere nulla da fare per tutta la giornata lavorativa.
Ormai i politici nostrani non hanno più coscienza, pudore e senso della misura.
CESARE ZACCARIA                                 6 aprile 2012

Suicidi, perché? 5 maggio 2012


Suicidi,  perché?
La serie impressionante di suicidi che si sta verificando nel nostro Paese, impone una seria riflessione sulle cause.
E’ in atto una crisi mondiale che si sovrappone alla nostra specifica crisi, economica, politica, culturale, dei valori, della religione.
La popolazione è sconcertata, non ha più riferimenti cui appoggiarsi. Con la caduta del Muro di Berlino e conseguente disfacimento dell’URSS, il popolo della sinistra cui era stato fatto credere che il comunismo era la salvaguardia della classe lavoratrice, dei diseredati, dei proletari, è caduto nello sconforto.
Ha dovuto ammettere che quell’ideologia finora accettata e fatta propria acriticamente e fideisticamente come una vera e propria religione, che ovunque essa era stata al potere o è ancora al potere, aveva portato miseria economica e insoddisfazione, repressa severamente da uno stato di polizia inflessibile, tanto che il mondo comunista era diventato un vero e proprio carcere.  Cortina di ferro e il muro di Berlino non riuscivano più a contenere le fughe di chi sceglieva la libertà e quel benessere che a loro era negato.
Non è casuale che oggi, la grande maggioranza dei reati più feroci, spesso del tutto gratuiti, che si verificano nel nostro Paese sia opera di immigrati provenienti dai paesi dell’Est europeo, inferociti da decenni di repressione senza pietà: Romeni, Albanesi, Bulgari. In otto casi su dieci, i responsabili dei reati più efferati, provengono dai paesi ex comunisti.
Venuta a mancare miseramente questa ideologia, la popolazione italiana è sconcertata, insicura, attanagliata da una serie di paure, paura del nucleare, delle tecnologie, dell’ambiente, del progresso, della scienza. Il famoso oncologo Umberto Veronesi ha denunciato che è in atto una cultura antiscientifica assai preoccupante.
La religione cattolica, è anch’essa in crisi; soffre di carenza di vocazioni, e al suo interno soffia un vento di fronda poco rassicurante.
Anche le altre religioni, islamica compresa, perdono adepti sempre più frequentemente.
Da quando è venuto a mancare il capro espiatorio di turno impersonato alla perfezione da Silvio Berlusconi, agli Italiani, non rimane che il gioco, il “gratta e vinci”, le superstizioni, i maghi, le fattucchiere, l’alcol, le droghe, padre Pio e infine il suicidio.
CESARE ZACCARIA                     5 maggio 2012
   

OBAMA telefona a MONTI


Obama telefona a Monti
Il 6 giugno il Presidente USA Barack Obama nel corso di una telefonata ha invitato il Presidente del Consiglio Italiano Monti a promuovere la crescita delle attività produttive del nostro Paese che è la sola via per rafforzare l’EURO cosa che sta a cuore anche agli USA in un’economia fortemente globalizzata come l’attuale.
Sviluppo e crescita sono i cardini sui quali poggiano la quasi totalità dei problemi che ci attanagliano e che noi, nel nostro piccolo, andiamo predicando da sempre anche sulle pagine di AGORAVOX.
Ancora una volta, siamo costretti a ribadire che non vi può essere crescita se non si normalizza rapidamente e senza timori reverenziali il sistema giudiziario con una radicale riforma che aggredisca uomini, organizzazione e mezzi la qual cosa è la priorità delle priorità a cui devono seguire le infrastrutture informatiche stradali, portuali e aeroportuali.
Per quanto attiene le infrastrutture informatiche che ci vedono all’ultimo posto in Europa come di consueto, il cosiddetto ultimo miglio, cioè il famigerato doppino di rame, che costituisce il collo di bottiglia con il quale sono costretti a fare i conti tutti gli operatori alternativi e che impedisce un reale progresso nel settore, esso deve essere urgentemente sottratto a Telecom ed avocato allo Stato e dallo Stato amministrato al meglio nella consapevolezza che si tratta di infrastruttura strategica di primaria importanza.  
Cesare Zaccaria                   7 giugno 2012

Italia in recessione 13 giugno 2012


Italia in recessione
Questo è il titolo di un articolo che si legge sul Corriere della Sera di martedì 12 giugno a firma Stefania Tamburello.
 Recentemente il Presidente USA Barack Obama in un incontro alla casa Bianca ha suggerito al prof. Mario Monti di preoccuparsi prioritariamente di crescita e sviluppo.
In data 30 aprile scrivevamo su AGORAVOX in un articolo titolato - Che cosa è lo spending review -  “ La spending review non è la panacea capace di risolvere i nostri problemi; tutt’altro, li aggrava. Se il denaro non circola, non c’è consumo, non c’è produzione, non c’è lavoro. La spending review Monti la sta facendo fare agli Italiani e, come volevasi dimostrare, il risultato è recessione! Recessione è esattamente il contrario di crescita e sviluppo”
In data 3 aprile, sempre su AGORAVOX, scrivevamo: “ Prof. Monti, è vero, Lei ha raccolto i consensi delle lobby della finanza internazionale, ma ha drenato fino all’ultimo spicciolo di euro dalle tasche degli Italiani, condannandoli alla recessione che è il contrario della crescita”.
In seguito il Professore, ha tirato fuori dal cappello l’IMU, un’imposta, imposta con  una tale complessità da richiedere corposi manuali di istruzione, assembramenti di cittadini esasperati ai CAF.  Un’imposta vissuta come un’odiosa supposta. In sostanza, la maggior parte dei cittadini italiani, il cui grado d’istruzione tra l’altro, è ai minimi termini, per pagare questo tributo è stata costretta ad avvalersi di studi commercialisti o di patronati. S’intende, a pagamento. Una tassa sulla tassa.
 Il grado di pressione fiscale sopportato come sempre dai soliti noti, che sono la spina dorsale del Paese e che praticamente lascia indenni i ricchi sempre più ricchi,  sta distruggendo quello che rimaneva di un apparato produttivo di piccole e medie imprese con il prevedibilissimo corollario di fallimenti, perdita di posti di lavoro e persino una drammatica sequela di suicidi. Ebbene, a fronte di un prezzo così cruento, le entrate fiscali stanno diminuendo assai significativamente. Siamo al fallimento di un governo e del Paese.
Certo, il professor Monti si presenta bene, dispone di una dialettica convincente, tutte qualità che paragonate all'esagerata esuberanza, anche di stile di Berlusconi, spesso enfatizzata a dismisura dai suoi numerosi denigratori appaga l’emotività della gente. Non può però appagare le persone razionali, pragmatiche per le quali la politica non è semplicemente gossip, pettegolezzo, ma attiene alla rotta che il timoniere di turno deve assegnare alla nave Italia.
 La Costa Concordia diretta a velocità folle verso le scogliere del Giglio ha avuto la ventura di non affondare perché adagiatasi su quegli stessi scogli che gli avevano squarciato la fiancata. Monti Schettino, dove ci sta conducendo?
Ci vorrebbe far credere che sta aggiustando i conti, ma sicuramente ci sta conducendo alla rovina.
Monti ha dilapidato un capitale di opportunità irripetibile. Quando fu nominato Presidente del Consiglio, il Paese era come anestetizzato, era disposto ad accettare da lui la medicina più amara. Egli aveva il dovere di varare senza indugi quelle riforme che al governo precedente non furono consentite da un’opposizione irriducibile e fors’anche da una qualche mancanza di coraggio e di determinazione: prima fra tutte la riforma dell’apparato giudiziario, conditio sine qua non per l’economia del Paese.
Che cosa potevamo aspettarci da un personaggio che appartiene al mondo della grande speculazione finanziaria, al mondo di Goldman Sachs, di Morgan Stanley di J P Morgan, un mondo  di parassiti uniti tra loro da patti scellerati, il mondo delle agenzie di rating che sono vere e proprie associazioni di truffatori così come recentissimamente è stato accertato dal Tribunale di Trani.
Cesare Zaccaria                            13 giugno 2012

I sans papier e i senza casa 24 settembre 2012


I sans papiers e i senza casa
I “sans papiers” in Francia sono gli immigrati clandestini senza documenti e senza diritti, anzi ricattabili e sfruttabili da parte di occasionali datori di lavoro senza scrupoli.
In Italia abbiamo anche noi i sans papiers, ma abbiamo anche i senza casa, una percentuale di cittadini, per vari motivi non possessori di una casa di abitazione, che pertanto devono rivolgersi al mercato dei fitti, mercato esclusivamente in mano ai privati, in quanto da noi lo Stato non offre case ai non abbienti, diversamente dalla situazione esistente all’epoca del “deprecato ventennio” quando lo Stato Fascista costruiva  case di buona qualità e decorose alla vista, offerte a prezzi accessibili.
Se oggi non ci fosse chi, a fine età lavorativa, investendo il TFR, indennità di fine lavoro, nell’acquisto di un’abitazione da offrire in fitto per arrotondare la pensione, dove andrebbero a dormire i senza casa visto che lo Stato Repubblicano non se ne occupa? Questa è una categoria di cittadini praticamente ignorata.
L’introduzione dell’IMU aggiunta alle altre imposte che gravano sulla proprietà edilizia, alle spese di manutenzione, ai canoni dei servizi: Tarsu, luce, gas, tutti maggiorati, è la goccia che fa traboccare il vaso, scoraggiando l’acquisto di abitazioni da mettere a reddito con una serie di conseguenze non di poco conto.
 Intanto provoca un pesante rallentamento nell’attività edilizia con relativa perdita di posti di lavoro e mancati introiti d’imposte.
La progressiva rarefazione dell’offerta di abitazioni provoca un aumento dei canoni di fitto che mette in gravissima difficoltà i senza casa, generando contemporaneamente un’ antipatica conflittualità tra inquilini e padroni i quali a loro  volta nonostante i canoni pagati con grande difficoltà dagli inquilini, non traggono un reddito adeguato dall’investimento effettuato.
Tanto per essere chiari, chi investe nell’acquisto di abitazioni da concedere in fitto, oltre che un’operazione economica a proprio vantaggio, compie un’operazione di grande valore sociale, laddove lo Stato è latitante.
Anche per queste considerazioni, l’introduzione dell’IMU deve essere considerata assolutamente dannosa e da abrogare urgentemente.
L’obiezione dell’inferiore gettito fiscale, non sta in piedi.
E’ vero il contrario. Ogni volta che deprime qualsiasi attività imprenditoriale, lo Stato incassa un gettito fiscale più modesto. La sciagurata “spending review” che l’attuale governo sta attuando, lo sta dimostrando chiaramente.
CESARE ZACCARIA                 24 settembre 2012