Il
governo dei tecnici. E’ tempo di bilanci
Lo scontro politico nel nostro Paese,
feroce, animato da odio irragionevole, anche in presenza di una maggioranza
schiacciante, è stato tale da rendere impossibile al governo in carica
affrontare quelle riforme radicali senza le quali non si va da nessuna parte.
E’ per questo che, per uscire da quest’
impasse, abbiamo salutato con favore
l’avvento di un governo di transizione.
Sennonché, abbiamo chiamato alla massima
carica politica un personaggio dotato di un gran curriculum, di bella presenza,
dall’eloquio forbito e accattivante, anzi suadente, bene accetto in campo
internazionale, ma che politico non è.
In
sostanza è come se durante un volo in atmosfera fortemente perturbata, si
affidasse la condotta dell’aereo carico di passeggeri, non ad un pilota fornito
del necessario brevetto ed esperienza ma a un tecnico sia pure aeronautico, ad
esempio ad un motorista. Abbiamo
chiamato un distinto signore a fare un mestiere che non è il suo.
Se nella vostra sala da bagno si rompesse
il water, in italiano, il cesso, chi chiamereste per la riparazione, un
professore di filosofia o un idraulico?
Ma c’è dell’altro. Il mondo intero, ma in particolare l’Europa, sta
soffrendo per una crisi senza precedenti, sicuramente più grave della famosa
crisi del ’29. Crisi scatenata dalle cosiddette banche d’affari, ( i loro
affari), le quali stanno depredando il
mondo della produzione con sofisticati sistemi di ingegneria finanziaria e, forti di capitali enormi procacciati ai
limiti della legalità e non oltre, semplicemente perché i legislatori ancora
non hanno individuato gli strumenti idonei per dichiararli illegali, stanno
minacciando e danneggiando interi stati sovrani. Questa è la nuova mafia, non
uccide con le proprie mani ma porta al suicidio.
L’Europa intera è sotto attacco e noi in
particolare. Ebbene, il salvatore della patria, l’ineffabile professor Mario
Monti proviene dalla Morgan Stanley una di quelle istituzioni parassitarie tra
le più minacciose, adeguatamente supportate dalle agenzie di rating loro
complici. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: l’Italia, come avevamo
previsto, è in piena, conclamata, gravissima recessione.
Esattamente il contrario di crescita e
sviluppo sbandierati ai quattro venti.
Il governo del professore, per quello che
non ha fatto e avrebbe dovuto e potuto fare, e che non è stato consentito ai
governi precedenti, parliamo ad esempio di quelle riforme urgenti e impopolari,
che nessuna forza politica avrebbe osato
ostacolargli, prima fra tutte la riforma della macchina giudiziaria, e
per quello che ha fatto e assolutamente non avrebbe dovuto fare, ad esempio
l’inasprimento della pressione fiscale che ha costretto alla chiusura una
miriade di aziende con il doloroso corollario di perdite di posti di lavoro, e che
anziché incrementarli, ha comportato una
prevedibile diminuzione degli introiti fiscali che lui, il professore non aveva
previsto, è stato il peggiore governo nella storia della Repubblica.
Altro che professore, un clamoroso passo
falso da dilettante. Solamente gravi danni per l’economia del Paese senza
alcuna contropartita.
Il grande taumaturgo si appresta a lasciare
la sala operatoria: l’operazione è riuscita, il paziente è morto.
I dati economici, la dolorosa perdita di
posti di lavoro, la chiusura di migliaia di aziende, l’impossibile
competitività, i numerosi e colpevolmente non rimossi ostacoli alla
produttività, anzi l’impossibilità di fare impresa, l’arretratezza delle
infrastrutture, ci collocano per tutti i parametri, in fondo a tutte le
classifiche.
Il professore ci ha portati indietro di
quarant’anni e quel che è peggio, ci consegna ad un futuro tragico. Il mondo
della speculazione finanziaria ringrazia.
Sapete in che modo il professore ha
riformato la giustizia? Ve lo spiego. I cittadini italiani sono vittime per le
lungaggini dei processi specialmente civili. Una giustizia che arriva con
ritardo di anni non è giustizia. Ebbene i cittadini italiani sono vittime due
volte, perché la comunità Europea per l’eccessiva durata dei processi infligge
pesanti sanzioni che in definitiva sono sopportate dai contribuenti cioè dalle
vittime.
Come sta risolvendo il problema, il
governo? Eliminando centinaia di tribunali. In sostanza scoraggiando il ricorso
alla giustizia più di quanto lo sia stato sinora. D’ora in poi difendersi in
tribunale sarà ancora più difficile e assai più costoso. La giustizia non
funziona come dovrebbe? Bene, anziché costringerla all’efficienza, la eliminiamo così evitiamo
che il popolo ci rompa le scatole.
Cari concittadini, quando Stato e comuni vi
multeranno ingiustamente non in nome della sicurezza stradale ma per “fare
cassa”, eufemismo che sta per rapinarvi, potrete solamente pagare.
Ormai siamo inermi. Sono in tanti a poterci
mettere le mani nelle tasche: in primis lo Stato, poi il parastato, e le tante
aziende fornitrici di servizi che celandosi dietro il muro di gomma dei numeri
verdi e dei call center renderanno arduo per non dire praticamente impossibile
anche il semplice tentativo di protestare.
I ricchi saranno pochi ma sempre più
scandalosamente ricchi, la classe di mezzo, la vituperata borghesia, la spina
dorsale del Paese, depositaria di cultura e valori morali, umiliata e
immiserita ormai è un ricordo del passato.
CESARE ZACCARIA - ANZIO 25 settembre 2012
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