Suicidi, perché?
La
serie impressionante di suicidi che si sta verificando nel nostro Paese, impone
una seria riflessione sulle cause.
E’
in atto una crisi mondiale che si sovrappone alla nostra specifica crisi,
economica, politica, culturale, dei valori, della religione.
La
popolazione è sconcertata, non ha più riferimenti cui appoggiarsi. Con la
caduta del Muro di Berlino e conseguente disfacimento dell’URSS, il popolo
della sinistra cui era stato fatto credere che il comunismo era la salvaguardia
della classe lavoratrice, dei diseredati, dei proletari, è caduto nello
sconforto.
Ha
dovuto ammettere che quell’ideologia finora accettata e fatta propria
acriticamente e fideisticamente come una vera e propria religione, che ovunque
essa era stata al potere o è ancora al potere, aveva portato miseria economica e
insoddisfazione, repressa severamente da uno stato di polizia inflessibile,
tanto che il mondo comunista era diventato un vero e proprio carcere. Cortina di ferro e il muro di Berlino non
riuscivano più a contenere le fughe di chi sceglieva la libertà e quel
benessere che a loro era negato.
Non
è casuale che oggi, la grande maggioranza dei reati più feroci, spesso del
tutto gratuiti, che si verificano nel nostro Paese sia opera di immigrati provenienti
dai paesi dell’Est europeo, inferociti da decenni di repressione senza pietà:
Romeni, Albanesi, Bulgari. In otto casi su dieci, i responsabili dei reati più
efferati, provengono dai paesi ex comunisti.
Venuta
a mancare miseramente questa ideologia, la popolazione italiana è sconcertata,
insicura, attanagliata da una serie di paure, paura del nucleare, delle
tecnologie, dell’ambiente, del progresso, della scienza. Il famoso oncologo
Umberto Veronesi ha denunciato che è in atto una cultura antiscientifica assai preoccupante.
La
religione cattolica, è anch’essa in crisi; soffre di carenza di vocazioni, e al
suo interno soffia un vento di fronda poco rassicurante.
Anche
le altre religioni, islamica compresa, perdono adepti sempre più
frequentemente.
Da
quando è venuto a mancare il capro espiatorio di turno impersonato alla
perfezione da Silvio Berlusconi, agli Italiani, non rimane che il gioco, il
“gratta e vinci”, le superstizioni, i maghi, le fattucchiere, l’alcol, le
droghe, padre Pio e infine il suicidio.
CESARE ZACCARIA 5 maggio 2012
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