Lettera
aperta al prof.Mario Monti
e
alla compagine di governo
Prof.
Monti, abbiamo accolto con sollievo la Sua discesa in campo perché non ne
potevamo più del feroce scontro quotidiano tra opposizione e governo, scontro che
occupava tutti i mezzi d’informazione ma anche i cittadini, distogliendoli dai
gravissimi problemi del Paese, dopodiché, dato per scontato che bisognava dare
un taglio ai costi insostenibili della politica e della pubblica
amministrazione, se non altro per motivi etici, avevamo confidato che Ella si sarebbe occupato di crescita e sviluppo.
L’economia
si basa sulla capacità del Paese di produrre ricchezza, posti di lavoro, prima
ancora di discettare su come regolamentare il pochissimo lavoro disponibile.
Abbiamo dissolto tutte le aziende medie e grandi, il 95 per cento di quelle che
ci rimangono, sono piccole e piccolissime, le PMI. Aziende di queste misere
dimensioni non possono competere sui mercati internazionali, non hanno
possibilità di fare ricerca, quindi il loro prodotto finale risulterà sempre
meno competitivo perché più costoso e di minore valore intrinseco.
Come se
tutto ciò non bastasse, ogni intrapresa soffre per carenze di una giustizia
efficiente in mancanza della quale non si attraggono capitali e quelli
disponibili fuggono, di infrastrutture stradali e informatiche ora del tutto inadeguate.
Soffre per una burocrazia kafkiana, per gravami fiscali insostenibili.
La
politica della piazza, delle dimostrazioni violente e vandaliche, la cultura
del no a ogni tentativo di modernizzazione da parte di organizzazioni che fanno
opera di sabotaggio nel nome dell’ambiente, sono tutte cose intollerabili. Con
uno sciagurato referendum abbiamo detto no al nucleare e quindi i costi per l’approvvigionamento
dell’energia contano diversi punti di costo sul PIL.
Il gran
parlare dell’art.diciotto ha il sapore di una manovra diversiva con lo scopo,
per i sindacati di dimostrare agli iscritti il proprio attivismo e per il
governo di distogliere l’interesse generale dal proprio scarso attivismo.
Che
senso ha parlare fino alla noia di regolamentazione di un lavoro che scarseggia ogni giorno di più? Non
sarebbe più sensato dedicarsi alla
crescita, per crearli i posti di lavoro da regolamentare?
Il
timore di scontrarsi con la casta degli intoccabili, sta per partorire
miniriforme della giustizia. Dopo l’istituzione del Giudice di Pace avremo il
Mediatore Civile. Invece di far funzionare ciò che non funziona, creiamo nuovi carrozzoni
in balia di incompetenti. Il prevedibile risultato sarà ancora di più giustizia
denegata. Sicuramente continueremo a pagare penali alla Comunità Europea per le
lungaggini dei processi.
L’urgente
riforma delle leggi sul condominio, che se ben concepite nel senso di conferire
poteri sanzionatori obbligatori agli
amministratori di condominio, potrebbe sgravare significativamente il carico
dei tribunali da un grande numero di cause promosse per motivi bagatellari,
emulative, temerarie, giace da
tempo nei sonnacchiosi meandri del
Parlamento.
Prof.Monti,
è vero, Lei ha raccolto i consensi delle lobby della finanza internazionale, ma
ha drenato fino all’ultimo spicciolo di euro dalle tasche degli Italiani condannandoli
alla recessione che è il contrario della crescita, alla perdita sempre più
massiva di posti di lavoro. Il 2013 sarà più tragico del 2012.
Prof.Monti,
siamo in periodo pasquale, ci si aspettava da Lei una resurrezione del Paese
che non ci sarà.
Prof.Monti,
Lei sa benissimo che sta sprecando un’occasione irripetibile per la salvezza
dell’Italia e si sta preparando ad abbandonare la nave come un qualunque
Schettino.
CESARE
ZACCARIA 2
aprile 2012
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