Italia
in recessione
Questo è il titolo di un articolo che si
legge sul Corriere della Sera di martedì 12 giugno a firma Stefania Tamburello.
Recentemente il Presidente USA Barack Obama in
un incontro alla casa Bianca ha suggerito al prof. Mario Monti di preoccuparsi
prioritariamente di crescita e sviluppo.
In data 30 aprile scrivevamo su AGORAVOX
in un articolo titolato - Che cosa è lo spending review - “ La spending review non è la panacea
capace di risolvere i nostri problemi; tutt’altro, li aggrava. Se il denaro non
circola, non c’è consumo, non c’è produzione, non c’è lavoro. La spending
review Monti la sta facendo fare agli Italiani e, come volevasi dimostrare, il
risultato è recessione! Recessione è esattamente il contrario
di crescita e sviluppo”
In data 3 aprile, sempre su AGORAVOX,
scrivevamo: “ Prof. Monti, è vero, Lei ha raccolto i consensi delle lobby della
finanza internazionale, ma ha drenato fino all’ultimo spicciolo di euro dalle
tasche degli Italiani, condannandoli alla
recessione che è il contrario della crescita”.
In seguito il Professore, ha tirato fuori
dal cappello l’IMU, un’imposta, imposta con
una tale complessità da richiedere corposi manuali di istruzione,
assembramenti di cittadini esasperati ai CAF.
Un’imposta vissuta come un’odiosa supposta. In sostanza, la maggior
parte dei cittadini italiani, il cui grado d’istruzione tra l’altro, è ai
minimi termini, per pagare questo tributo è stata costretta ad avvalersi di
studi commercialisti o di patronati. S’intende, a pagamento. Una tassa sulla
tassa.
Il
grado di pressione fiscale sopportato come sempre dai soliti noti, che sono la
spina dorsale del Paese e che praticamente lascia indenni i ricchi sempre più
ricchi, sta distruggendo quello che
rimaneva di un apparato produttivo di piccole e medie imprese con il
prevedibilissimo corollario di fallimenti, perdita di posti di lavoro e persino
una drammatica sequela di suicidi. Ebbene, a fronte di un prezzo così cruento,
le entrate fiscali stanno diminuendo assai significativamente. Siamo al
fallimento di un governo e del Paese.
Certo, il professor Monti si presenta
bene, dispone di una dialettica convincente, tutte qualità che paragonate all'esagerata esuberanza, anche di stile di Berlusconi, spesso enfatizzata a
dismisura dai suoi numerosi denigratori appaga l’emotività della gente. Non può
però appagare le persone razionali, pragmatiche per le quali la politica non è
semplicemente gossip, pettegolezzo, ma attiene alla rotta che il timoniere di
turno deve assegnare alla nave Italia.
La
Costa Concordia diretta a velocità folle verso le scogliere del Giglio ha avuto
la ventura di non affondare perché adagiatasi su quegli stessi scogli che gli
avevano squarciato la fiancata. Monti Schettino, dove ci sta conducendo?
Ci vorrebbe far credere che sta
aggiustando i conti, ma sicuramente ci sta conducendo alla rovina.
Monti ha dilapidato un capitale di
opportunità irripetibile. Quando fu nominato Presidente del Consiglio, il Paese
era come anestetizzato, era disposto ad accettare da lui la medicina più amara.
Egli aveva il dovere di varare senza indugi quelle riforme che al governo
precedente non furono consentite da un’opposizione irriducibile e fors’anche da
una qualche mancanza di coraggio e di determinazione: prima fra tutte la
riforma dell’apparato giudiziario, conditio sine qua non per l’economia del
Paese.
Che cosa potevamo aspettarci da un
personaggio che appartiene al mondo della grande speculazione finanziaria, al
mondo di Goldman Sachs, di Morgan Stanley di J P Morgan, un mondo di parassiti uniti tra loro da patti
scellerati, il mondo delle agenzie di rating che sono vere e proprie
associazioni di truffatori così come recentissimamente è stato accertato dal
Tribunale di Trani.
Cesare Zaccaria 13 giugno 2012
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